Approvato il Decreto Lavoro: cosa succede ai fringe benefit

Approvato il Decreto Lavoro: cosa succede ai fringe benefit

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Approvato il Decreto Lavoro: cosa succede ai fringe benefit

Per il 2023 ci sarà l’innalzamento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per chi ha figli a carico. Invece, per tutti gli altri resta il limite dei 258,23 euro. Fino al 31 dicembre 2023 ci sarà l’aumento della soglia di defiscalizzazione dei fringe benefit a 3.000 euro. Ma solamente per lavoratori e lavoratrici dipendenti con figli a carico. Sarà inoltre possibile utilizzare questa somma anche per il rimborso delle utenze domestiche di acqua, luce e gas.

Come il Governo ha scelto di usare il welfare aziendale, attraverso i fringe, per intervenire a sostegno delle famiglie con figli a carico?

L’esecutivo a scelto di “sfruttare” lo strumento del welfare aziendale per sostenere maggiormente chi ha figli attraverso il decreto lavoro.

Innanzitutto, per le organizzazioni, questa scelta di differenziare il trattamento tra i dipendenti con e senza figli, potrebbe essere controproducente. Soprattutto perché per le imprese non è facile giustificare  trattamenti differenti e al contempo organizzare piani differenziati in tal senso. Anche dal punto di vista organizzativo e della rendicontazione, infatti, questa suddivisione richiederà uno sforzo maggiore da parte delle organizzazioni.

Inoltre, una quota troppo elevata di fringe benefit rischia di disincentivare la costruzione di piani di welfare più complessi e articolati. Con una soglia così alta, per le aziende è molto più facile dare le stesse premialità attraverso buoni acquisto o carburante, che richiedono uno sforzo minore. Queste iniziative non hanno però lo stesso impatto di servizi di natura sociale riguardanti la sanità, la famiglia, la cura e l’assistenza.

C’è quindi il rischio che questi buoni siano utilizzati come una “compensazione” della retribuzione, piuttosto che come utile occasione per accedere a servizi di natura sociale.

Welfare aziendale

E’ chiara la necessità di prendere una decisione definitiva sulla soglia dei fringe benefit e di non limitare il dibattito inerente il welfare aziendale a questo strumento.

In questo senso, appare cruciale la modifica della normativa del welfare aziendale ma cercando di valorizzarne la finalità sociale che da sempre contraddistingue questo settore. Nel nostro Paese, infatti, la normativa prevede vantaggi fiscali per le organizzazioni che fanno welfare aziendale. Ma le misure adottate devono in qualche modo rispondere a bisogni sanitari, di cura e assistenziali, o comunque riguardare il benessere in senso ampio. Cosa che invece non accade con i fringe benefit.