Parlamento europeo: rivedere le regole sui tirocini

Parlamento europeo: rivedere le regole sui tirocini

Condividi su:

Parlamento europeo: rivedere le regole sui tirocini

Il Parlamento europeo sta sollecitando la Commissione affinché introduca nuove regole per contrastare lo sfruttamento nei tirocini.

Le richieste intendono fissare alcuni punti fermi, quali:

  • garantire una retribuzione adeguata per tutti i tirocini, che copra almeno vitto, alloggio e spese di viaggio;
  • stabilire regole chiare sulla durata dei tirocini, sulla remunerazione e sulla protezione sociale;
  • promuovere maggior accessibilità ai tirocini per le persone con disabilità e provenienti da contesti vulnerabili.

La necessità di una regolamentazione più rigorosa deriva dall’importanza che i giovani attribuiscono a questa esperienza. La quale è un passaggio essenziale verso il mercato del lavoro per i giovani. Tanto è vero che ben 4 giovani su 5 hanno svolto almeno un tirocinio. Per 1 ragazzo su 5 è stata la prima esperienza lavorativa (fonte: sondaggio 2023 Eurobarometro).

Il Parlamento esorta la Commissione a proporre una legislazione che assicuri la qualità dei tirocini in tutta l’Unione europea. Nella risoluzione adottata recentemente, il Parlamento europeo ha richiesto che siano stabiliti standard minimi di qualità per i tirocini tramite una direttiva, e che l’attuale Quadro di qualità per i tirocini venga aggiornato.

La risoluzione è stata approvata. La revisione dovrebbe stabilire nuove norme sulla durata dei tirocini, sulla retribuzione e sull’accesso alla protezione sociale per i tirocinanti, in conformità con le leggi e le prassi nazionali. Inoltre, i tirocini dovrebbero essere adeguatamente retribuiti, garantendo almeno il sostentamento per cibo, alloggio e trasporti, tenendo conto del costo della vita in ciascun Paese dell’Unione europea ed includere profili svantaggiati.

La risoluzione, nelle speranze e nelle aspettative del Parlamento europeo, garantirebbe che i posti di lavoro e i tirocini destinati ai giovani rispettino standard di qualità e pongano fine alle pratiche discriminatorie nel diritto al lavoro.