Inps: tasso di occupazione al massimo storico, ma distante dalla media Ue

Inps: tasso di occupazione al massimo storico

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Inps: tasso di occupazione al massimo storico (61%), ma distante dalla media Ue

Il Rapporto pubblicato dall’ente di previdenza sociale mostra un Paese in crescita occupazionale, con grandi differenze Nord-Sud. Quasi dieci milioni i beneficiari dell’assegno unico universale.  29/9/23

Nel 2022, in Italia, si è verificato un “notevole recupero occupazionale” che ha portato al massimo storico del 61% il tasso di occupazione nel Paese. Questo è uno dei dati più rilevanti contenuti del Rapporto annuale dell’Inps, arrivato alla sua 22esima edizione e presentato a settembre. Il documento fa il punto sulla situazione occupazionale italiana, andando ad analizzare le caratteristiche del mercato del lavoro odierno, con una particolare relazione con il contesto post-pandemico.

La ripresa del mercato del lavoro

A due anni dallo scoppio della crisi pandemica, in Italia la percentuale delle persone occupate sta crescendo, e questo “riguarda soprattutto il lavoro dipendente, che si è caratterizzato per un aumento delle assunzioni e per una maggiore stabilità lavorativa”. Emerge anche un significativo incremento del lavoro privato a tempo indeterminato.

Il dato, in sé positivo, deve però essere analizzato alla luce di alcuni cambiamenti strutturali legati al mercato del lavoro in Italia. Infatti, il Rapporto evidenzia che esiste una “questione demografica” che deve essere presa in considerazione, perché “il miglioramento di alcuni importanti indicatori (tasso di attività, tasso di disoccupazione) è sempre più ‘facilitato’ dalla negativa dinamica demografica”. Secondo i dati forniti da Istat-Rfl, dal 2011 al 2023, la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) è diminuita di quasi due milioni di unità. In altre parole, dato che negli ultimi dieci anni la popolazione di riferimento sta strutturalmente diminuendo, “la costanza del numero degli occupanti è sufficiente per dar luogo a una variazione positiva del tasso di occupazione”.

Il paragone con l’Europa

 L’Italia non regge però il confronto con il resto dell’Unione europea, dove in media il tasso di occupazione si attesta al 69,5% nel terzo trimestre del 2022. Il tasso di occupazione italiano rimane basso se paragonato a quello tedesco (77%), e inferiore anche a quello francese e  spagnolo (68%). La distanza tra la situazione italiana è quella europea deriva dal divario occupazionale Nord/Sud: infatti, se il tasso di occupazione al Nord (69% nel quarto trimestre 2022) è in linea con la media Ue, al Sud (47,1% nello stesso periodo) è nettamente inferiore.