Marina Calderone su lavoro, assegno di inclusione, centri per l'impiego

Marina Calderone: lavoro, inclusione, centri per l’impiego

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Marina Calderone su lavoro, assegno di inclusione, centri per l’impiego

 

«L’Assegno di inclusione tutela meglio i nuclei familiari e le persone fragili». La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ribadisce il risultato della riforma approvata a maggio, rivendicando anche di aver «recepito alcune delle indicazioni di riforma del Reddito di cittadinanza che i governi precedenti avevano trascurato». Quanto ai cosiddetti “occupabili”, non «vengono abbandonati. I Centri per l’impiego e soprattutto la nuova piattaforma di incontro tra domanda e offerta saranno decisivi per garantire la formazione necessaria e agevolare le occasioni di impiego». Perché, insiste, «noi continuiamo a vedere nel lavoro il rimedio vero alla povertà». Così come nella contrattazione e nei controlli rafforzati i rimedi a lavoro povero e in nero, non nel salario minimo.

Centri per l’impiego

Il potenziamento dei Centri per l’impiego è in corso da tempo e può offrire un contributo importante alla presa in carico delle persone in cerca di lavoro. Ma l’attuale Governo propone un approccio diverso alle politiche attive rispetto al passato. Coinvolgendo in presa diretta tutti gli attori del mondo del lavoro. In questa direzione si muove la piattaforma tecnologica Siisl – on line dal primo settembre – concepita come uno strumento di facilitazione all’accesso delle informazioni e di cooperazione paritaria tra tutti i soggetti che possono contribuire a migliorare l’incontro tra la domanda e l’offerta.

Assegno di inclusione

L’Assegno di inclusione è esplicitamente destinato alle famiglie con determinate caratteristiche:

  • la presenza di minori,
  • disabili,
  • anziani over 60 anni,
  • persone con patologie psico fisiche ovvero incaricate della cura dei familiari.

I criteri di selezione e di calcolo delle integrazioni al reddito favoriscono le famiglie numerose e quelle più esposte alla condizione di povertà assoluta. Rimediano ad un limite conclamato del Reddito di cittadinanza, che era stato messo in evidenza anche dal Comitato scientifico per la valutazione del Rdc nella passata legislatura. E qui voglio sottolineare come siano diverse le proposte avanzate da tale Comitato Scientifico che non erano state recepite dal precedente Governo – come, ad esempio, il dimezzamento del requisito di residenza per le famiglie straniere, la condizione di accettare tutte le offerte di lavoro, anche di breve durata, rendendo possibile il cumulo parziale tra i sussidi al reddito e ai salari – e che sono state invece prese in considerazione dalla nuova riforma.